"Jamaica è arte"

In merito al ciclo formidabile dei Maestri di Brera di Federica ho avuto già occasione di scrivere  dal 2006, pertanto eviterò di parlarne in modo particolare. Piuttosto mi piace porre l'accento sul sapore che questi suoi teli trasparenti vengono ad assumere nello spazio saturo di memorie del bar Jamaica. Simili a ricordi, ogni volto sembra richiamare la voce, gli atti, la presenza del ritrattato e così questo bar storico viene a trasformarsi magicamente in un luogo consacrato all'arte, alla cultura

e si fa memoria viva e presente di tutte le ricchezze che gli uomini creativi rappresentati da Federica Berner Ghezzi portano con sé e offrono in dono alla contemporaneità. Non c'è presente senza un passato e non c'è futuro senza il portato dell'arte, ad un tempo un portato etico ed estetico. Questo, per dirla in estrema sintesi, credo sia il contributo dei ritratti braidensi di Federica.

Rolando Bellini

docente dell'Accademia di Belle Arti di Brera

"Liù vive a Brera" 

Insieme ai teli  verrà presentato in anteprima l'ultimo dipinto  di Federica che rappresenta la sua bassotta dal titolo: "Liù vive a Brera"

Vorrei aggiungere altro, molto altro ancora ma Liù è impaziente, vuole farmi giocare con lei, scodinzola, abbaia...mi sovviene l'omaggio di un cane andaluso alla luna di un altro illustre ospite di Milano, che ho frequentato in anni non sospetti: Jean Mirò. Il richiamo non è senza sommessa ragione, questi aerei ritratti di Federica sono imbevuti a loro modo di surrealtà e sembrano sogni che prendono poco a poco una forma visibile permanente. Jamaica è arte.

Rolando Bellini

docente dell'Accademia di Belle Arti di Brera

 

Uno dei caratteri più spiccati nella pittura di Federica Berner Ghezzi è la capacità di assecondare la definizione figurativa dei suoi soggetti – che, originalmente, nel ciclo di opere più recente, vedono protagonista “il miglior amico dell'uomo”, il cane – arricchendola con una stesura della materia cromatica alla quale spesso attribuisce qualità espressive persino informali stabilendo così un efficace equilibrio tra sintesi ed eloquenza.

Pochi elementi narrativi bastano infatti alla Berner per catturare il senso di movimento e la suggestione spaziale e riportarci, delle forme e della scena, il valore emozionale che li dice essere frammenti di realtà dei quali esalta - nella sapiente stratificazione di colore e luce, nel gioco di vibrazioni cromatiche - il ruolo poetico dell'immagine e del “ritratto” nutrendo il dato realistico di più autentica affettività."

di Roberta Fiorini